Scelta per l'essenzialità compositiva che rimanda al minimalismo estetico, che appaga pienamente le attese del concorso, mostrando che non servono grandi sguardi, ma uno sguardo acuto per realizzare una immagine originale.
Nella semplicità degli elementi si riscontra la finezza artigianale delle linee.

Questo scatto dimostra che guardando anche sotto i nostri piedi e' possibile trovare soggetti non banali e convincenti.
Siamo abituati a guardare in alto, l'autore dimostra invece come allargando i propri orizzonti visivi unitamente  ad una buona preparazione tecnica, si possano cogliere aspetti  geometrici accattivanti e non scontati.

L'uomo e le geometrie urbane si fondono creando suggestioni che conducono a una riflessione legata al passaggio, alla solitudine, ai rapporti tra uomo e ambiente.
L'artificio architettonico inghiotte la figura in un gioco di luci e ombre che l'autore ha sapientemente dosato, collocando i soggetti in modo armonioso e nel contemplo grafico.

La fotografia si trasforma in oggetto astratto.
un'idea sicuramente originale che si spinge oltre il classico clichè, per aprirsi a nuove prospettive che trasformano le cose quotidiane in paesaggi immaginari inediti e inaspettati.